Cocktails | Storia e origini del bere miscelato

Cocktail a base di whiskey

Come nasce il concetto di cocktail?

barman prepara un cocktail

Il bere miscelato ha una storia che si intreccia fittamente con quella dell’uomo. Eppure è solo con l’introduzione del ghiaccio e delle sode tramite le soda fountain a cavallo tra l'800 e il ‘900 che nascono i cocktails come li conosciamo oggi, con tutte le loro ricette e variazioni. 

Cocktails mitici come il Negroni e l’Americano, nati in Italia nei primi del Novecento, devono la loro origine all'avvento della fabbricazione del ghiaccio in Europa e alla moda tutta americana di bere alcolici “on the rocks”.

Facciamo però un passo indietro e vediamo qual è la storia del cocktail dagli albori delle bevande miscelate fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando comincia ad affermarsi la mixology moderna.

Breve storia dei cocktails

Le bevande degli Antichi

Già gli Antichi Egizi manipolavano e impreziosivano le proprie bevande fermentate a base di miele cereali frutta, con spezie, erbe e radici. Gli Antichi Romani facevano lo stesso con il vino, riportando ricette e proprietà attribuite ai vari ingredienti in quelli che sono i primi testi di cucina, mescolando gli albori della miscelazione con la medicina e la farmaceutica.

Drink medievali da taverna

Questa usanza utilizzata per rendere più gradevole il sapore delle bevande alcoliche, è arrivata fin dentro le taverne medievali di tutta Europa, dove si preparavano sul fuoco grandi pentoloni colmi di vino, birra o sidro aromatizzati con miele, frutta e spezie. 

Il punch

punch

Arriviamo al primo miscelato vero e proprio di cui si abbia notizia: il punch. Secondo alcuni, il nome deriverebbe dal sanscrito pancha, “cinque”, come il numero di ingredienti utilizzati per preparare l’esotica bevanda asiatica:

  • One of sour (ingrediente aspro)
  • Two of sweet (ingrediente dolce) 
  • Three of strong (ingrediente forte )
  • Four of weak (ingrediente debole, acqua, infusi )
  • Five of spice (spezie)

I primi scritti inglesi che riguardano il punch risalgono infatti all'era delle conquiste e dell’esplosione degli scambi culturali e commerciali con l’Asia, a seguito della fondazione della “Compagnia Britannica delle Indie Orientali” nel 1600. 

Il punch asiatico arriva nel Vecchio Continente dove, con l’aggiunta di rum alla ricetta, si trasforma in un drink pregiato ed esclusivo, da attingere da grandi bowl e servire caldo durante feste, balli ed eventi conviviali dell’alta società europea.

L’avvento della mixology moderna

Il declino del consumo del punch coincide con l’affermarsi del commercio su rotaie e delle grandi ferrovie. Gli scambi diventano più rapidi, trasformando le compagnie di avventori in consumatori singoli e le grandi bowl in bicchieri monodose. È il momento di servire un “punch su misura” che risponda ai ritmi dinamici e alle nuove abitudini di consumo della vita moderna: il cocktail.

Il cocktail in bicchiere così come lo conosciamo prende vita alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti ed è il simbolo di questa conquista della modernità tutta al maschile. Uomini d’affari dediti alle scommesse e alla frequentazione di bar e saloon

Individui scattanti, sempre in movimento e amanti delle novità, che sorseggiano i drink preparati per loro dai saloon keeper dell’epoca, tra i quali spicca Jerry Thomas, considerato il padre dell’arte della mixology.

La continua trasformazione del cocktail

cocktails con vodka

 

Verso i primi anni del ‘900 si assiste alle crociate contro l’alcolismo in Europa, seguite poi dal proibizionismo americano del 1920-1933. I cocktails subiscono, da quel momento in poi, infinite trasformazioni che continuano tutt'oggi.

Nascono cocktail dolci, aromatizzati, più femminili. Entra a far parte del mondo della mixology anche un “nuovo” distillato. A metà degli anni ‘50, infatti, la vodka diventa protagonista di decine di cocktail creati in America e in Europa da tutti i barman famosi dell’epoca, che non volevano perdere l’occasione d’inventare qualcosa di nuovo (Vodka Martini, Moscow MuleVodka Sour ecc..) dopo anni di dominio incontrastato del rum e del gin.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo toccato solo alcuni tratti salienti della lunga, variegata e, a volte, contraddittoria storia del cocktail. Quel che è certo è che si tratta di un fenomeno in costante evoluzione, che è stato, è e sarà sempre in grado di sorprenderci e rendere speciale ogni occasione.

 

Riferimenti


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