Un gesto tanto semplice quanto coinvolgente: il brindisi è un vero e proprio rituale di felicità e condivisione. Alzare il bicchiere e avvicinarlo a quello degli altri è stato nei secoli molto più di un segno di buon augurio.
Ma quando si diffuse questa usanza?
Il rito dei calici in alto ha origini molto antiche. Già in epoca assiro-babilonese, vengono documentate da reperti, bassorilievi e incisioni, storie di brindisi fatti in segno di devozione e gratitudine agli dèi.
I Faraoni dell’Antico Egitto, i Greci e i Romani hanno poi trasformato questo rituale in una visione più simile a quella moderna.
"L'usanza di bere ‘alla salute’ dei vivi deriva infatti dall'antico rito religioso di bere in onore degli dèi e dei defunti. Ai pasti i greci e i romani versavano libagioni agli dèi, e ai banchetti cerimoniali bevevano in onore degli dèi e dei defunti".
Tant’è che, nel II secolo d.C., l’autore latino Apuleio scrisse:
«Il primo bicchiere è per la sete; il secondo, per la gioia, il terzo, per il piacere; il quarto, per la follia» tramandandoci un classico brindisi nell’Antica Roma valido ancora oggi.
Il modo di brindare, infatti, non è assolutamente cambiato nel tempo: i Romani levavano i calici per augurare salute e ogni bene ai padroni di casa e ai presenti.
Ogni paese poi, ha seguito questa tradizione aggiungendone alcuni tratti peculiari.
In Cina, per esempio, la parola d’ordine è “Ganbei”, che significa “asciugare il bicchiere”: il più anziano al tavolo alza il calice più delle altre persone e, dopo aver vuotato il bicchiere in un solo sorso deve appoggiarlo a tavola capovolto, per dimostrare che non è rimasto nulla dentro.
La versione giapponese del “Ganbei” è “Kanpai”, che aggiunge alcune peculiarità, come la buona norma che a riempire il bicchiere deve essere sempre un altro commensale, per dimostrare l’ospitalità ed empatia nei confronti dell’altra persona. Inoltre, il bicchiere va tenuto sollevato con entrambe le mani mentre ci viene versato rivolgendo la propria attenzione verso chi ci sta servendo, mostrando rispetto.
In Brasile il brindisi è in miniatura. Si è soliti ordinare una bottiglia grande per versarla in bicchieri molto piccoli; una tradizione bizzarra che è in realtà è dettata da una ragione pratica: in questo modo la bevanda non si scalda.
In Perù, il bere un drink è un gesto di intimità, fiducia e stima: si brinda e si beve con un unico bicchiere, alternandosi.
In tempi passati, il vino era accompagnato dal pane per ridurne l’acidità, e in Inghilterra potrebbe succedere ancora di vedere nei bicchieri un pezzo di pane. È proprio da questa usanza che deriva il verbo inglese “to toast”, che significa appunto brindare.
La Georgia è indiscutibilmente la regione che più ha preso a cuore questa tradizione: si è soliti brindare anche 20 o 30 volte a pasto e coinvolgere anche eventuali ospiti stranieri invitati a pranzo o a cena. Forse un po’ troppi!